Non c’è dubbio il motivo per cui mi sono spinta a fare questo articolo e a fare delle ricerche sul pistacchio è solo il mio profondo amore per questo frutto. La mia non è il seguire una moda, ma è una vera dipendenza fin da piccola partendo dalla merenda con gelato: il pistacchio era il mio gusto preferito.
Con il tempo poi uno cresce e inizia ad affinare le esigenze la bustina di pistacchi per una merenda, la granella di pistacchio nei primi piatti, il pesto di pistacchio nei secondi piatti usato al posto della maionese, e nei panini mordi e fuggi , la crema spalmabile nelle brioches, sono ormai presenza costante.
Senza ombra di dubbio non solo a casa mia iniziava ad entrare questo frutto in ogni sua essenza, ma nelle case di tanti italiani diventando sotto tanti punti di vista, un prodotto leader nel settore food e dolciario.
In Italia quello più conosciuto è quello di Bronte coltivato nelle pendici dell’Etna, nella nostra bella Sicilia, riconosciuto anche come prodotto DOP (Denominazione di origine protetta). Attenzione però: per essere sicuri che sia veramente di Bronte bisogna controllare l’etichetta: se c’è la dicitura “Pistacchio Verde di Bronte DOP “ andiamo sul sicuro. La presenza del Pistacchio di Bronte sminuisce però un’altra regione che produce dell’ottimo pistacchio in Italia, ovvero Stigliano in Basilicata. Qui la produzione ha un inizio molto più recente, risale agli anni 90, ma questo non vuol dire che non sia di ottima qualità.
Ho voluto approfondire per capire se fosse moda oppure un’ eccellenza duratura, difficile prevedere, negli anni ho visto costruire dei veri e propri business dietro a realtà che poi col tempo sono sparite, perchè nel mercato arrivano sempre idee nuove, quindi solo il tempo ci racconterà cosa succederà a questo incredibile frutto.
Nelle mie ricerche ho appurato che di recente il pistacchio è diventato una vera e propria icona del food.
Dai gelati alle creme spalmabili, passando per dolci, drink e persino piatti salati, ma è davvero una moda passeggera o il pistacchio si sta consolidando come uno dei gusti preferiti da molti ?
Inutile negare che il pistacchio sia ai vertici delle classifiche nel panorama gastronomico e che sia oggi un prodotto di punta per molte aziende, diventando così il prodotto “civetta“. Mi piace però sottolineare che i consumatori sono esigenti e si accorgono molto velocemente se li stai ingannando, perchè a volte il troppo business può far cadere una stella.
Come ogni cosa che raggiunge popolarità, il rischio è che si abusi del pistacchio. Non tutti i prodotti al pistacchio contengono infatti una quantità significativa del frutto, e spesso aromi artificiali ne alterano il gusto. Questo potrebbe portare a una saturazione del mercato, allontanando i consumatori più attenti.
Una cosa però va detta: nonostante la paura del trend passeggero, il pistacchio ha conquistato tutto il mondo inserendosi in ricette tradizionali, grazie alla sua versatilità in ogni piatto, dall’antipasto ai primi piatti, secondi piatti di carne e pesce, diventando un leader in assoluto nei dolci, senza dimenticare che è ricco di proprietà benefiche, come vitamine, minerali e grassi sani.
Un gusto destinato a restare? Assolutamente si, oggi vive di popolarità, ma il suo successo è radicato in qualità reali, con un sapore unico, una storia antica e una capacità di adattarsi in ogni contesto. Mi piace pensare che rimarrà nel tempo e che continuerà ad essere un’eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo.